La cappella al centro del niente
- alghisi003
- 24 ago
- Tempo di lettura: 1 min
Dal progetto Mare di Pianura

Immersa in un campo che sembra non finire mai, questa piccola cappella si erge come un punto fermo nella vastità della pianura. Nessuna strada, nessun cartello, nessun rumore. Solo lei, un portale aperto sul vuoto, un invito muto a entrare, o forse solo a guardare.
Le geometrie perfette della facciata contrastano con il caos morbido del prato che la circonda. Il cielo, vasto e inquieto, le fa da scenografia. Tutto sembra lì per esaltare la sua solitudine. Ma è una solitudine che parla, che consola, che resiste.
Un tempo forse meta di processioni, o promessa di fede per chi passava nei campi. Ora è memoria in mattoni, promessa sospesa. E nel vuoto che la avvolge, sta la sua forza: non cerca più sguardi, e proprio per questo li attira tutti.
Come scriveva Gianni Celati:
"I posti perduti hanno una voce. Sta a noi tornare ad ascoltarli."



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