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Introduzione alla Composizione Fotografica

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Aggiornamento: 8 ott 2024




alberi al vento composizione fotografica

Ti sei mai chiesto perché alcune fotografie catturano la tua attenzione più di altre? Immagini che riescono a toccarti nel profondo mentre altre restano superficiali? Spesso siamo così concentrati nel scegliere il tempo e l'apertura di diaframma corretti, da trascurare uno degli aspetti più cruciali per ottenere fotografie di qualità: la composizione fotografica.

La bellezza di un'immagine, infatti, non dipende solo dalla sua perfezione tecnica, ma anche dalla carica emotiva che sprigiona e dalla sua capacità di trasmettere emozioni a chi la osserva. Il segreto di questa percezione risiede nel sapiente accostamento dei soggetti presenti in scena e, di conseguenza, nella capacità di osservazione e composizione del fotografo. Essere un fotografo significa esprimere idee o sentimenti attraverso le immagini. Ma come puoi esprimerti correttamente se non conosci le basi su cui si fonda il linguaggio fotografico?

C’è chi sostiene che la composizione sia una dote innata, ma secondo me non è così. Certamente, c’è chi possiede questo dono, come avviene in tutte le discipline, dalla musica allo sport. Tuttavia, è altrettanto vero che, con impegno, studio e pratica, si possono ottenere risultati notevoli.

Facciamo un esempio: ci sono musicisti che, senza grande sforzo, suonano uno strumento in modo eccellente. Tuttavia, ci sono altri musicisti che suonano altrettanto bene, ma hanno dovuto impegnarsi il doppio per raggiungere lo stesso livello. Tutto qui.


Introduzione alla composizione fotografica


inquadratura con la macchina fotografica

Si può imparare a comporre?

Sì, certo che si può imparare! In questo articolo ti spiegherò come farlo. Non pretendo di avere la verità in tasca, anche perché la composizione è un fattore emotivo e di sensibilità personale. Tuttavia, esistono delle linee guida che, se seguite, possono portare a risultati concreti.

La prima regola è nutrire il nostro cervello con immagini di qualità. Visitiamo mostre fotografiche dei grandi maestri della fotografia, osserviamo i loro libri con un occhio critico e attento, soffermandoci su ogni singola foto. Analizziamola e cerchiamo di capire cosa ci trasmette e perché. Come ha composto l’autore la fotografia per comunicarci un determinato messaggio? Perché quel messaggio è così chiaro da non lasciare spazio a una seconda interpretazione? Nutrire la nostra mente e i nostri occhi con immagini di qualità ci aiuterà a sviluppare un occhio fotografico. Ma cosa significa avere un occhio fotografico?

Quando vedi fotografi che alzano la fotocamera e scattano in un decimo di secondo ottenendo una fotografia riuscita, è perché il loro occhio fotografico è molto sviluppato. Sanno già che la scena è ottimale e la composizione corretta. Con piccoli movimenti, quando portano la macchina all’occhio, sono pronti a scattare. Questo significa "vedere" le fotografie.

Un esercizio che faccio spesso è fotografare anche senza avere la macchina fotografica con me. Esatto, fotografo con la mente: vedo la scena, la analizzo e scatto con la testa. Questo esercizio sviluppa la capacità di vedere come la fotocamera "vede".




vista dal mirino della macchina fotografica

La fotocamera vede in modo diverso da noi

Passiamo ora a un altro punto importante: dobbiamo capire che la fotocamera non vede come noi. Ecco perché.

Noi abbiamo un campo visivo ampio, mentre la fotocamera ha un campo visivo limitato. L'occhio umano si adatta rapidamente a diverse condizioni di luce, permettendoci di vedere i colori in modo relativamente costante. Le fotocamere digitali catturano il colore attraverso sensori che separano le stesse tre lunghezze d'onda (RGB), ma non si adattano automaticamente alle variazioni di luce come fa l'occhio umano. Per mantenere una coerenza cromatica, spesso è necessario regolare il bilanciamento del bianco.

L'occhio umano ha una gamma dinamica molto ampia, permettendoci di vedere dettagli sia nelle aree molto luminose che in quelle molto scure di una scena contemporaneamente. Le fotocamere hanno una gamma dinamica più limitata, quindi possono perdere dettagli nelle aree di estrema luminosità o oscurità. Tuttavia, con la fotocamera per avvicinarci a questa visione possiamo combinare più esposizioni (HDR) per estendere questa gamma.

Il cervello umano elabora e interpreta le immagini che riceve dall'occhio, correggendo automaticamente difetti come aberrazioni cromatiche e distorsioni. Le fotocamere digitali catturano dati grezzi che devono essere elaborati per produrre un'immagine finale.

Le differenze tra visione umana e fotocamera

Cosa possiamo dedurre da tutto ciò? Le differenze tra il sistema visivo umano e la fotocamera sono tali che il primo "integra" pesantemente la realtà vista dalla seconda. Senza considerare che la fotocamera "vede" in 2D, non in 3D. Ad esempio, può capitare (e succede spesso) che la nostra visione della realtà sia arricchita da ricordi o da situazioni non visive. Percepiamo quindi qualcosa che è "molto più" di quanto sia in realtà.

Quando premiamo il pulsante di scatto, siamo convinti di catturare nella fotocamera anche questi elementi aggiuntivi, ma il risultato potrebbe essere una fotografia che "sembrava così bella quando l'ho scattata, e invece...". Questo accade perché l’occhio è un mezzo di registrazione soggettivo, mentre la fotocamera è oggettiva. La fotocamera non ha un’anima (nel senso di capacità di provare emozioni e trasferirle all’immagine), quindi è compito del fotografo sopperire a questa mancanza. Il fotografo deve avvicinare la visione della fotocamera a quella del suo occhio.


cascata e soggetto composizione fotografica

L'importanza di soggetto e punto di interesse

Arriviamo a un’ultima considerazione: capita spesso di confrontarsi con altri fotografi che lamentano il fatto che una fotografia, pur essendo esteticamente molto bella, non funzioni. Molte volte questo problema deriva dal fatto che la fotografia non ha né un soggetto né un punto di interesse. Può sembrare una banalità, ma non lo è.

Se scorriamo la bacheca di Instagram e guardiamo le immagini con occhio critico, ci accorgeremo che molte di queste, pur essendo esteticamente piacevoli, comunicano poco o nulla. Il nostro sguardo vaga senza riuscire a fermarsi, perché non trova un punto di interesse o un soggetto principale.

Conclusione

Questo è solo l'inizio di un lungo percorso verso la padronanza della composizione fotografica, un percorso che voglio condividere con voi visto che sono ancora in evoluzione e ricordiamoci sempre che non si finisce mai di imparare. Questo percorso se intrapreso con serietà e impegno, può portare a grandi soddisfazioni e miglioramenti personali.

Ti saluto e ci sentiamo alla prossima.

Buona luce,
Graz

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