Il ritmo lento della terra
- alghisi003
- 26 ago
- Tempo di lettura: 1 min
Dal progetto Mare di Pianura

Un uomo cammina nel campo appena rivoltato. In una mano una bottiglietta d’acqua, nell’altra un falcetto. Nessun trattore, nessuna macchina. Solo lui, il suo passo, e la pazienza del lavoro che comincia presto, quando la luce è ancora opaca e l’aria sa di terra bagnata.
Quel falcetto non è un’arma, è un prolungamento del braccio. Serve a tagliare, a ripulire, a preparare. La bottiglia è compagnia, ristoro, pausa promessa. Due oggetti semplici, ma essenziali. In quell’insieme si racchiude un mondo che sa di fatica, ma anche di cura.
È un’immagine che parla piano, ma che resta impressa. Perché racconta ciò che troppo spesso dimentichiamo: che la terra si lavora con lentezza, rispetto e presenza.
"Essere qui è meraviglioso. Essere qui è difficile. Ma è tutto."



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