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Il casello dimenticato

Dal progetto Mare di Pianura



Il casello dimenticato
Il casello dimenticato

Il casello dimenticato

Ai margini della ferrovia, in un angolo dove la vegetazione si è ripresa il tempo e lo spazio, sorge un vecchio casello abbandonato. Le sue mura scrostate, le finestre cieche, il tetto stanco parlano di passaggi e attese, di treni che non si fermano più. Qui, un tempo, batteva il cuore di chi vigilava sul viaggio altrui, mentre oggi rimane solo un guscio silenzioso, testimone muto dell’andare.

Il binario accanto corre ancora, dritto verso un orizzonte industriale che non si cura di ciò che resta. Ma questa casa, invasa dai rovi e dalla memoria, resiste. E nell’apparente rovina, svela la sua poesia: quella di un luogo dove l’uomo c’era, poi se n’è andato, lasciando dietro di sé solo tracce, silenzi e una domanda sospesa.

Come scrive Georges Perec: "Quello che resta dell’ordine perduto è sempre più interessante di quello che resta dell’ordine trovato."

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