I solchi e le ali
- alghisi003
- 26 ago
- Tempo di lettura: 1 min
Dal progetto Mare di Pianura

Un trattore avanza lento nella nebbia del mattino, e dietro di lui, una scia bianca si muove in volo e in terra: sono aironi, gabbiani, garzette.
Seguono il solco appena aperto, attratti dalla promessa nascosta della terra smossa. Un patto antico, silenzioso. L’uomo lavora, la natura risponde.
In questa scena della pianura, la meccanica e il selvatico convivono per un istante perfetto.
Non c’è rumore di progresso, solo un ritmo che si ripete da sempre: la terra che si apre, l’aria che osserva, la vita che si adatta.
La fotografia racconta un gesto quotidiano, ma lo trasforma in coreografia. È una danza di zolle e di ali, di ferro e piume, di presente e memoria. Il futuro, forse, è tutto in questo equilibrio fragile.
Come scriveva Cesare Pavese:"Lavorare stanca, ma è l’unico modo per sentire la terra sotto i piedi."



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