Questa domanda, all’apparenza semplice, nasconde in realtà una molteplicità di risposte. Ognuno di noi potrebbe fornire una spiegazione diversa, unica e personale. Per comprendere appieno le motivazioni che ci spingono a fotografare, ho suddiviso secondo il mio punto di vista gli utilizzatori del mezzo fotografico in quattro categorie principali, ognuna delle quali rappresenta un diverso approccio.

La prima categoria: Il Ricordo

Per molti, fotografare è un modo per conservare ricordi, specialmente nell’ambito familiare e della vita privata. Questi fotografi occasionali non sono interessati alla tecnica o alla strumentazione; spesso utilizzano lo smartphone e, purtroppo, negli ultimi anni, non stampano più le loro fotografie. La tradizione dell'album di famiglia, un tempo un tesoro in ogni casa, sta lentamente scomparendo, lasciando i ricordi intrappolati nei meandri del digitale.
La seconda categoria: L’Utilizzatore Funzionale

Questa categoria include chi utilizza la fotografia per scopi lavorativi, ma non si considera un fotografo nel senso artistico del termine. Per loro, la fotocamera è un semplice strumento di documentazione, come un taccuino su cui annotare dettagli necessari per il proprio lavoro. Un perito assicurativo, un agente immobiliare o un impiantista civile che fotografa il proprio lavoro prima che i tubi vengano coperti dal pavimento, utilizza la fotocamera per puro scopo documentale. Non è necessaria una sofisticata attrezzatura fotografica, uno smartphone spesso basta.
La terza categoria: I Cercatori di Like e gli Amanti della Tecnologia

Questa categoria si divide in due sottogruppi distinti. Il primo include coloro che fotografano tutto ciò che li circonda, dalla colazione ai tramonti, per ottenere approvazione sui social media. Alcuni di loro hanno una conoscenza di base della composizione e, di tanto in tanto, riescono a creare immagini esteticamente gradevoli. Tuttavia, queste foto spesso non raccontano nulla di profondo, limitandosi a una mera documentazione visiva.

Il secondo sottogruppo è composto dagli appassionati di tecnologia. Queste persone credono di amare la fotografia perché possiedono attrezzature all’avanguardia, spesso investendo in nuovi corpi macchina, obiettivi e gadget vari. Tuttavia, il loro interesse sembra più orientato verso le specifiche tecniche e le prestazioni degli strumenti piuttosto che verso l’arte della fotografia stessa. Si perdono in discussioni su megapixel, sensori e autofocus, ma di rado si dedicano effettivamente alla pratica fotografica.
La quarta categoria: I Fotografi con la "F" maiuscola

Infine, arriviamo alla categoria che considero quella dei veri fotografi. Questi individui amano la fotografia in modo incondizionato, dedicando tempo allo studio della tecnica e arricchendo la propria mente attraverso i libri dei grandi maestri. Quando escono a fotografare, hanno già un’idea precisa in mente, consapevoli che, come diceva Ansel Adams, "la parte più importante di una macchina fotografica è ciò che si trova dietro di essa". Questi fotografi non si limitano a documentare; essi creano immagini che raccontano storie, esprimono concetti e trasmettono emozioni.
In Conclusione
La fotografia è un potente mezzo di comunicazione, proprio come la lingua italiana. Oggi, un fotografo che desidera distinguersi dalla massa non può limitarsi a scattare foto puramente documentarie. Deve approfondire con le proprie immagini, raccontare storie e, soprattutto, essere in grado di suscitare emozioni. Se paragoniamo la fotografia alla scrittura, possiamo dire che con la scrittura possiamo redigere una lista della spesa, una cartolina, una poesia o un romanzo. Lo stesso vale per la fotografia: se vogliamo davvero emergere tra le migliaia di foto che ogni giorno inondano i social network, dobbiamo prima imparare la "grammatica" della fotografia. Solo attraverso una solida cultura fotografica possiamo fare davvero la differenza nelle nostre immagini.
Buona luce,
Graz
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