La regola dei terzi è una delle tecniche di composizione più conosciute nella fotografia. Non importa se sei un principiante o un professionista, sicuramente avrai sentito parlare di questa regola. Ma di cosa si tratta esattamente? E soprattutto, quando è utile seguirla e quando invece può essere ignorata? In questo articolo ti spiegherò in modo semplice come funziona la regola dei terzi e ti darò alcuni suggerimenti su quando applicarla e quando romperla per ottenere scatti più creativi.

Cos'è la regola dei terzi?
La regola dei terzi è un principio compositivo che suggerisce di suddividere l’immagine in nove parti uguali, tracciando due linee orizzontali e due verticali immaginarie. I punti in cui queste linee si incrociano sono considerati aree ideali in cui posizionare i soggetti principali della foto. Questo metodo permette di creare una composizione più bilanciata e piacevole agli occhi.
Ad esempio, se stai fotografando un paesaggio, posizionare l'orizzonte lungo una delle linee orizzontali (invece che al centro) renderà l'immagine più dinamica e naturale. Allo stesso modo, se il soggetto della tua foto è una persona o un oggetto, posizionarlo su uno dei punti di incrocio creerà maggiore interesse visivo.
Le origini della regola dei terzi: dalla pittura alla fotografia
La regola dei terzi ha radici antiche, ben prima dell'avvento della fotografia. Questa tecnica di composizione deriva dal mondo dell'arte, in particolare dalla pittura occidentale. Gli artisti hanno usato per secoli principi simili alla regola dei terzi per creare dipinti armoniosi e bilanciati. Il concetto di dividere l'immagine in parti uguali era un modo per dare risalto ai soggetti principali e condurre l’occhio dell’osservatore lungo la scena in modo naturale.
Uno dei primi riferimenti alla regola dei terzi risale al XVIII secolo, quando fu menzionata dal pittore e teorico britannico John Thomas Smith nel suo libro Remarks on Rural Scenery del 1797. Smith suggeriva di dividere il dipinto in tre parti sia verticalmente che orizzontalmente per ottenere un miglior equilibrio compositivo. Anche se non era esattamente la regola dei terzi come la intendiamo oggi, il concetto di suddividere l'immagine in sezioni uguali per ottenere armonia visiva era già presente.
Nella pittura classica, questa tecnica veniva spesso utilizzata per posizionare i soggetti principali come persone, edifici o elementi naturali in modo da evitare una composizione troppo centrale e statica. Molti maestri del Rinascimento e del Barocco, come Leonardo da Vinci e Rembrandt, utilizzavano tecniche simili alla regola dei terzi per creare profondità e dinamismo nei loro dipinti.
Dalla pittura alla fotografia
Con l'avvento della fotografia, i concetti di composizione pittorica furono naturalmente adottati anche dai fotografi. La regola dei terzi si dimostrò particolarmente utile per aiutare i fotografi a creare immagini visivamente bilanciate. Questo principio rimase un punto fermo della composizione, insegnato nei corsi di fotografia e utilizzato in molti generi fotografici, dal paesaggio al ritratto.
Nel corso del tempo, la regola dei terzi è diventata una delle prime tecniche che i fotografi imparano per migliorare la disposizione degli elementi all'interno del fotogramma. Nonostante l'arte della composizione si sia evoluta, con regole nuove e sperimentazioni creative, la regola dei terzi rimane uno strumento fondamentale e spesso il punto di partenza per chi vuole ottenere scatti più equilibrati e piacevoli alla vista.
Perché usare la regola dei terzi?
Semplicità ed equilibrio visivo La regola dei terzi aiuta a evitare che il soggetto principale si trovi esattamente al centro dell'immagine, una posizione che può risultare piatta o poco interessante. Usando questa regola, i tuoi scatti risulteranno più dinamici e accattivanti.
Guida per principianti È una regola ideale per chi è alle prime armi con la fotografia. Offre una base solida per comprendere come funziona la composizione e ti aiuta a migliorare rapidamente la qualità delle tue immagini.
Cattura l’attenzione Gli occhi degli osservatori tendono a gravitare naturalmente verso i punti di intersezione delle linee della griglia. Posizionare il soggetto in uno di questi punti rende la foto più intrigante e visivamente attraente.
Quando ignorare la regola dei terzi?
Composizioni centrali e simmetriche A volte, ignorare la regola dei terzi può creare un impatto visivo più forte. Composizioni centrali, come nelle fotografie simmetriche o riflettenti, funzionano meglio quando il soggetto è posizionato esattamente al centro.
Creatività e sperimentazione Una volta compresa la regola, puoi iniziare a romperla per esplorare nuove possibilità creative. La fotografia non è fatta solo di regole, ma anche di libertà di espressione. Scattare fuori dagli schemi, o sfidare intenzionalmente la regola dei terzi, può portare a risultati inaspettati e sorprendenti.
Minimalismo Quando la scena è semplice o il soggetto domina completamente l’inquadratura, posizionarlo al centro può enfatizzarne la potenza e creare una composizione più immediata e pulita.

Conclusione: La regola dei terzi è solo un punto di partenza
La regola dei terzi è senza dubbio un’ottima guida per ottenere scatti equilibrati e interessanti, specialmente per chi sta imparando le basi della composizione fotografica. Tuttavia, non deve essere considerata una legge ferrea. La creatività è la vera essenza della fotografia e, una volta che avrai acquisito padronanza delle regole, sperimentare con composizioni fuori dagli schemi ti permetterà di sviluppare il tuo stile personale.
In fin dei conti, la regola dei terzi è una delle tante tecniche a disposizione di un fotografo. Usala quando è necessario, ma non avere paura di romperla per esprimere al meglio la tua visione artistica.
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